CHOPIN: ANALISI DELLA POLACCA OP. 40 n. 2

di  Manuel Cini

Sorella della nota polacca ‘militare’ op. 40 n. 1, certamente più gioiosa, conosciuta ed eseguita, è uno dei componimenti più belli, profondi, drammatici ma allo stesso tempo meno noti di Fryderyk Chopin.

In questo articolo proponiamo l’analisi della Polonaise op. 40 n. 2

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Polonaise op. 40 n. 2 – Una breve analisi espressivo-formale

Anton Rubinstein, famoso pianista russo dell’800, osservò che mentre la polacca op. 40 n. 1 esprimeva la gloria polacca, dall’altra l’op. 40 n. 2 rappresentava il simbolo della tragedia della Polonia.

Scritta nel 1838, nell’op. 40 n. 2 siamo di fronte al tradizionale schema strutturale della polacca, ossia polacca-trio-ripresa.

Chopin si trovava a Maiorca, in uno dei momenti forse più tristi della sua vita e il grido di disperazione e di protesta che vengono fuori dal carattere epico di questa composizione testimoniano il sentimento triste e sconsolato del suo animo. Il significato di questa composizione è legato prevalentemente a tematiche di caratura sia politica sia strettamente personali, da cui si manifestano l’oppressione dell’animo chopiniano e il grido di rivolta della Polonia occupata.

La commistione, dunque, tra sentimento personale e sentimento politico rendono questa polonaise un’opera dall’alta complessità espressiva.

Nell’estratto seguente vengono riportati il primo tema, cupo e sommesso, affidato alla mano sinistra, e l’inizio del secondo dove il canto è nascosto nella sublime scrittura in terze.

Sämtliche Pianoforte-Werke, Band I (pp.164-71) Leipzig: C.F. Peters, n.d.[(ca.1905)]. Plate 9462.

I due temi della polacca lasciano spazio al delicato, stupendo trio in La bemolle maggiore, seguito a sua volta dalla maestosa ripresa dove solamente il primo tema iniziale viene riproposto.

Una piccola coda e due poderosi accordi finali in fff chiudono la meravigliosa narrazione di questo componimento, come mostrato nell’immagine successiva.

National Edition of the Works of Fryderyk Chopin, Series A, Vol.VI (pp.28–46) Kraków: PWM, 1995. Plate PWM 9386.