DIFFERENZE FRA SAGGIO, RECITAL, CONCERTO, MUSICAL
di Luca Valsecchi
Non tutti conoscono la differenza che intercorre, in campo musicale, tra un saggio e un recital, tra concerto e musical.
In questo articolo vengono descritte in modo semplice e conciso le differenze fra le diverse forme di spettacolo musicale, specificandone le singole peculiarità.
Il saggio
Il saggio è il sigillo a un percorso di studi; non di rado si parla infatti di” saggio di fine corso” o “di fine anno”.
È un momento di fondamentale importanza nel viatico di uno studente ed ha la funzione primaria di metterne in luce le capacità e i progressi maturati: un rituale imprescindibile per qualunque scuola di musica.
Il saggio è spesso utilizzato come obbiettivo per stimolare lo studio della tecnica strumentale e del repertorio specifico, dando l’opportunità di acquisire familiarità e professionalità nell’approccio con il pubblico ed eventualmente con altri musicisti.
Il recital
Il recital è uno spettacolo musicale di alto livello “specialistico”, il quale vede come protagonista un solo artista, il quale spesso sfoggia il suo virtuosismo.
Solo nel caso di un cantante, può esserci l’accompagnamento da parte di un pianista.
Il termine “recital”, inglese, traduce l’italiano “recita”; descrive quindi una sorta di narrazione, recitazione appunto, delle opere che l’esecutore presenta al pubblico.
Si dice che il precursore di questo tipo di esibizione, sia stato il grande compositore e pianista ungherese Franz Liszt, non a caso uno dei più grandi virtuosi del suo strumento di tutti i tempi.
Anche se avviene più raramente, il recital può prevedere più partecipanti che si esibiscono in successione o alternanza, ed essere dedicato a un singolo compositore.
Il concerto
Il concerto è uno spettacolo musicale in cui i musicisti eseguono delle composizioni dal vivo, di qualsiasi genere. Può essere vocale, strumentale, di un artista solista o di un gruppo, di una banda o orchestra.
La storia del concerto è molto affascinante e vede le sue origini in Italia alla fine del XVI secolo, quando alle tradizionali esecuzioni vocali ecclesiastiche, si cominciò ad aggiungere l’apporto di sezioni strumentali, per conferire maggior spessore e solennità alle funzioni: nascono così le “sonate da Chiesa”.
Con il tempo l’impianto originale si amplia e diversifica sempre più, dando origine a concerti di gruppo, da camera, fino ad arrivare alle moderne forme di concerto colto e popolare.