I PISTONI DELLA TROMBA E LA COULISSE DEL TROMBONE: DIFFERENZE E ANALOGIE

di Luca Valsecchi

Le differenze fra la tromba e il trombone, pur essendo entrambi strumenti “a bocchino” ed appartenenti alla medesima famiglia degli ottoni, sono notevoli: principalmente riguardano l’estensione, le tecniche strumentali alla base della produzione del suono e l’effettistica (caratteristico il glissato del trombone).

Per poter eseguire tutti i suoni della scala cromatica, la tromba è dotata di tre pistoni, mentre il trombone della coulisse.

In questo articolo spiegherò come i due diversi meccanismi concorrano ad ottenere, seppur con apparentemente diversi procedimenti, lo stesso risultato, senza dimenticare come entrambi gli strumenti vedano risiedere negli armonici la loro prima e più importante caratteristica, argomento che ho trattato in un apposito articolo (clicca qua per leggerlo).

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Come si suona la tromba? Dove sono tutte le note?

La tromba è uno strumento classificato come “aerofono”, appartenente alla sotto – categoria degli ottoni, ma potremmo definirlo ancora più specificamente uno strumento “labiofono”, in quanto il suono non viene prodotto semplicemente soffiando come succede con gli strumenti ad ancia o come nel flauto, bensì facendo vibrare le labbra contro il bocchino; capacità che, per essere sviluppata correttamente, richiede anni di studio e dalla quale dipende direttamente la qualità e il “colore” del suono.

Il trombettista determina la nota da suonare, modificando la pressione del flusso d’aria emesso, agendo contemporaneamente sulla muscolatura delle labbra appoggiate il più delicatamente possibile al bocchino.

Più le labbra permetteranno l’immissione nello strumento di una maggiore quantità di aria a bassa pressione (atmosfere), più si scenderà nel registro grave. Il procedimento inverso porta all’emissione delle note acute.

Ci si chiederà a questo punto: a cosa servono i pistoni?

I pistoni della Tromba

Premessa: quanto spiegato di seguito, riguarda tutti gli ottoni che utilizzano i pistoni e le chiavi, quindi anche il trombone a pistoni, sebbene per la verità si tratti di una tromba bassa!

Nonostante le origini antichissime della tromba, i pistoni sono stati introdotti solo agli inizi del 1800, a coronamento di innumerevoli precedenti tentativi, mai riusciti, di poter eseguire agevolmente l’intera scala cromatica.

Fino all’avvento dei pistoni, con la tromba “naturale” si eseguivano unicamente le note appartenenti agli armonici corrispondenti alla prima posizione della tromba moderna, cioè quella che non prevede l’utilizzo di nessun pistone.

Già da questo si capisce come i pistoni non abbiano nulla a che vedere con la produzione del suono, ma solo con il permettere la produzione di tutti i suoni della scala cromatica, attraverso le sette combinazioni (posizioni) possibili, ciascuna della quale produce la relativa serie di armonici, che ho approfonditamente trattato in un apposito articolo il quale è possibile leggere cliccando qua.

I tre pistoni (eccezionalmente quattro), opportunamente combinati nelle sette posizioni, consentono di modificare il percorso del flusso d’aria all’interno dello strumento, entrando ed uscendo di volta in volta dalle relative pompe messe in comunicazione fra loro, variando di conseguenza la lunghezza del “tubo utile” all’interno del quale scorre l’aria vibrante.

Il trombone a coulisse

Esattamente quello che succede nel trombone a coulisse, ma in modo estremamente più semplice e diretto (anche se tecnicamente e musicalmente più impegnativo), il quale allunga ed accorcia la lunghezza dell’unica* pompa utilizzata non attraverso questo complesso meccanismo di pistoni (o di “chiavi”), ma in modo più diretto e naturale (e quindi più antico), e cioè allungandosi ed accorciandosi direttamente tramite l’allungamento della mano destra la quale impugna la coulisse stessa, la quale si posizionerà sulle sette posizioni (senza che siano in nessun modo indicate sullo strumento), da qua la maggiore difficoltà rispetto alla tromba.

La coulisse fatta scorrere nella sua interezza e senza “soffermarsi” sulle diverse posizioni, permette il caratteristico effetto del glissato.

L’estensione “regolamentare” sia della tromba che del trombone (quest’ultimo esattamente all’ottava inferiore) è di due ottave e mezza, ma nel registro acuto è sempre possibile andare oltre, senza un vero e proprio limite: tutto dipende dalla bravura e dal livello tecnico del singolo strumentista.

* Fermo restando che tutte le note della scala cromatica sono eseguibili con la movimentazione della sola coulisse, il trombone è comunque dotato di una “ritorta”, cioè di una seconda pompa sfruttabile tramite apposita chiave, la quale ha lo scopo di evitare le posizioni più “lunghe”, agevolando quindi i passaggi più tecnici che prevedono l’utilizzo della coulisse nella sesta e settima posizione.