ACCENTI REGOLARI, CONTRATTEMPO E SINCOPE: DIFFERENZE E CARATTERISTICHE

di Luca Valsecchi

Che cos’è il contrattempo? E la sincope?

Come accade anche nel linguaggio parlato, il diverso posizionamento degli accenti musicali produce effetti estremamente differenti:

accenti regolari (o “naturali”) – contrattempo – sincope

Vediamo di capire le differenze e caratteristiche proprie.

Sono il M° Luca Valsecchi, titolare del blog “Articoli Formativi Musicali” che stai consultando: centinaia di articoli scritti da Musicisti Professionisti. Condividili per promuovere la vera Cultura Musicale.

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Gli accenti naturali

La musica è costituita da una continua alternanza di accenti più o meno “marcati”, più o meno “forti” e “deboli”.


Vi sono sostanzialmente due tipologie di accenti: quelli che possiamo definire “naturali” e quelli “artificiali”. Questi ultimi si realizzano nel momento in cui si modifica volutamente la naturale alternanza degli accenti “Forte – debole ” oppure nel momento in cui si desidera mettere in particolare evidenza una singola nota.

Come esempio prendiamo un tempo binario:

in una misura in quattro tempi, procediamo ad inserire quattro semiminime, nelle quali gli accenti naturali cadranno dove indicati. Avremo quindi il primo e terzo movimenti “forti” e gli altri due – secondo e quarto – deboli (evitiamo di entrare nella “sottigliezza” degli accenti “mezzi forti” e “mezzi deboli”).

Se decidessimo di suddividere in crome i quattro precedenti valori, otterremo otto note, le quali avranno la medesima successione alternata di accenti naturali.

Il contrattempo

Il contrattempo consiste nell’invertire questa naturale successione di accenti, andando quindi ad accentare “artificialmente” i tempi deboli, “depotenziando” di conseguenza quelli forti.

A livello sonoro possiamo descrivere il contrattempo come un procedimento che conferisce alla musica maggiore dinamismo rispetto ad un’accentuazione regolare.

La sincope

Dalla nota in contrattempo, con ulteriori modifiche, possiamo ottenere il caratteristico effetto sincopato, nel momento in cui il suono “nascente” sull’accento forte in levare prosegua la sua “corsa” fino al battere successivo; questa volta però, a differenza del contrattempo, senza ribatterlo (si notino le legature rispetto all’esempio precedente).