DIFFERENZA FRA VIOLINO E VIOLA E LORO CARATTERISTICHE

di Luca Valsecchi

Il violino e la viola sono due strumenti musicali appartenenti alla famiglia degli archi.

Hanno in comune una simile forma esteriore, i materiali di costruzione, il numero di corde (quattro, accordate per quinte) e i caratteristici fori di risonanza a forma di effe.

Entrambi gli strumenti vengono suonati principalmente mediante un arco: le dita vengono utilizzate solo per ottenere l’effetto noto come pizzicato.

Seppur simili fra loro, sono molto diversi nel suono, nell’estensione e nel loro utilizzo in orchestra.

Sono il M° Luca Valsecchi, titolare del blog “Articoli Formativi Musicali” che stai consultando: centinaia di articoli scritti da Musicisti Professionisti. Condividili per promuovere la vera Cultura Musicale.

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Differenze fra Violino e Viola

La prima differenza che si nota osservando esteriormente un violino e una viola, è relativa alle dimensioni.

La viola è più grande del violino, infatti può misurare fino a 15 cm in più e le corde fino a 6 cm più lunghe.

Anche l’arco che si utilizza per suonarli è differente: quello della viola è più pesante e ha un numero maggiore di crini. Si riconosce a vista per la forma del tallone.

Se lo spigolo del tallone forma un angolo dritto, squadrato, si tratta di un arco per violino; nel caso dello spigolo curvo, sarà destinato alla viola.

Le maggiori differenze tra i due strumenti si palesano da un punto di vista sonoro ed esecutivo.

Il timbro della viola è più grave, morbido e caldo rispetto a quello più brillante e acuto del violino.

Questo fattore è dovuto alla sostanziale differenza delle corde.

Come detto, entrambi gli strumenti ne hanno quattro; di queste, tre sono in comune: il LA, il RE e il SOL. Sul violino la nota più acuta, la quarta, è un MI, assente sulla viola, che invece ha come nota più bassa un DO. La viola è quindi accordata una quinta sotto il violino.

A livello esecutivo, queste caratteristiche portano la viola a suonare in un registro più grave (e gli spartiti sono generalmente scritti in chiave di contralto), anche se a volte, per suonare passaggi più acuti, può utilizzare anche la chiave di violino.

Nelle orchestre il ruolo della viola è fondamentale, in quanto perfettamente posizionata – in senso acustico – tra i violini, che spaziano dalle frequenze medie alle sovracute, e i violoncelli che suonano nel registro sottostante.

La tecnica strumentale

La tecnica della viola è analoga a quella del violino, tuttavia ci sono delle importanti differenze per quanto concerne l’utilizzo dell’arco e della mano sinistra. Ciò è dovuto principalmente alle dimensioni e al peso della viola.

Per non gravare troppo sugli strumentisti, il riccio viene tenuto leggermente più basso e, sempre a causa della maggiore lunghezza, è difficoltoso raggiungere le note più acute. Anche se l’estensione della viola copre le quattro ottave come nel violino, spesso, per i motivi precedentemente esposti, nelle partiture orchestrali non si utilizzano che poco più di tre ottave.

Nella pratica strumentale, la mano del violista deve adeguarsi a distanze maggiori fra le note rispetto al violino; manico e tastiera sono più larghi e grossi, richiedendo uno sforzo maggiore.

Anche le diteggiature sono sovente differenti, non solo per motivi legati alle dimensioni, ma anche in virtù del timbro; nella viola, infatti, il quarto dito è considerato come un allungo del terzo specialmente per le note alterate.

Un Fa# in prima posizione sulla quarta corda, si esegue con il quarto dito, diteggiatura assolutamente improbabile e rara per un violino.

Questo avviene per non fare assumere posizioni innaturali e potenzialmente dannose a mano e polso sinistro.

Le corde vuote possono essere utilizzate frequentemente e con risultati più efficaci rispetto al violino, come anche la tecnica del bariolage, cioè il passaggio continuo da una corda all’altra.