COME SI SCRIVE, COME SI COMPONE LA MUSICA DI UNA CANZONE?

di Luca Valsecchi

Si parte dalla musica per scrivere una canzone? Oppure dal testo?

Tutte le vie portano a Roma! Diciamo che occorre partire dalla competenza, la quale si acquisisce con quella “strana prassi” perlopiù passata di moda dello studio della musica!

Detto questo, la “vera” domanda da porsi, è la seguente: si compone una canzone partendo dalla melodia o dagli accordi?

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Anche in questo caso sono possibili entrambi i percorsi, ma partire dalla melodia risulta molto più limitante, per il motivo che vado a spiegare: essa si “appoggia”, o, detto diversamente, è “legata a doppio filo”, agli accordi che l’armonizzano. E’ anche vera una grossa e fondamentale verità, che sfugge ai non musicisti o a tutti coloro che conoscono superficialmente la musica: la diversificazione musicale è interamente determinata dall’armonia (che nella leggera viene “ridotta” in accordi, anche se può e dovrebbe essere molto più di una serie di accordi). Ne consegue che l’unico percorso che possa rendere possibile la composizione di una canzone che non sia costruita sulle solite banali successioni armoniche, usate ed abusate in migliaia se non in milioni di canzoni, appunto armonicamente (e, di conseguenza, melodicamente) tutte uguali, dicevo, l’unico percorso “intelligentemente possibile” è quello di “partire” dall’armonia, con un’ altra “accortezza” da puntualizzare in premessa di tutto ciò, e cioè quella di studiarla, l’armonia … Visto che si tratta di uno studio duro, articolato oltre che infinito, intendendo con questo termine indicare le infinite possibilità armoniche e quindi delle competenze che è possibile conseguire e maturare.

Mi si dirà che non c’è niente di male, a scrivere l’ennesima canzone con la successione di accordi DO – LA – FA – SOL oppure DO – FA – SOL – LA… “infarcendo” le due “stringhe” con un MI qua e là… In verità, occorre fare un certo tipo di “ragionamento, di “considerazione”, che davvero mai si fa, ma è il più importante di tutti.

“A monte” dello scrivere una nuova canzone, vi è naturalmente il desiderio, anzi, direi il sogno, che questa canzone diventi il più conosciuta possibile, ovviamente… Ci mancherebbe altro, niente di più normale!

L’anomalia del “discorso” si riscontra proprio nel momento in cui si realizza questo “sogno” e tutti sappiamo bene quanto sia un sogno difficile da realizzare.

Dopo anni ed anni, dopo moltissimo lavoro (e soldi spesi), proprio nel momento in cui si realizza “il sogno”, ecco che si presenta l’amara (ed “assurda”) conseguenza, che viene tenuta nascosta da chi quel sogno l’ha realizzato (per ovvi motivi, talmente ovvi che non li scrivo nemmeno…): decine e decine di denunce ricevute per plagio… E perché mai?

Semplicissimo: come si è già precedentemente accennato, milioni di canzoni sono costruite sulle solite e basiche (scontate direi) successioni armoniche (le quali, peraltro, sono assolutamente prive di una qualsivoglia consistenza artistica) e le melodie ne sono una mera conseguenza; anche se “nasce” prima la melodia, al “di sotto” ne conseguirà un’altrettanto banale successione armonica, quindi il “discorso” non cambia.

Nel momento in cui una canzone diventa famosa… ne consegue, in modo direi automatico e scontato (lo testimonio personalmente, visto che sono un perito plagi), che tutti quegli autori che hanno in precedenza composto una canzone molto simile, se non identica, procederanno con la relativa denuncia… Ovviamente per tentare di ottenere un riconoscimento economico e così pure una sperata visibilità mediatica…

Va detto (e lo faccio contro il mio interesse di perito plagi) che, ogni tentata causa che verta su questi presupposti, per quanto riguarda gli accordi è già persa in partenza, in quanto le successioni armoniche come le due sopra esposte, sono palesemente ed unanimemente riconosciute, in sede di causa civile – penale, del tutto prive di originalità artistica e quindi in nessun modo “rivendicabili”.

Questa assoluta verità non mette comunque in nessun modo al “riparo” l’autore di una canzone di successo, il quale, suo malgrado, si troverà a “gestire” tutta una serie di denunce, certamente (dicevamo) perse in partenza (non tutti i periti sono corretti come il sottoscritto, il quale si rifiuta di effettuare perizie con questi presupposti musicali).

…Perse in partenza ok, ma ci si trova per forza di cose ad avere a che fare con avvocati e tribunali molto, molto spesso, tanto più quanto diventa conosciuta dal grande pubblico una determinata canzone.

Se si sapesse subito che questa è la diretta ed inevitabile conseguenza della realizzazione di un sogno, forse se ne farebbe a meno… La bella notizia è che si può evitare questo amaro epilogo: la via è unicamente quella dello studio, il quale permette di acquisire una reale competenza, che a sua volta permette di comporre musica non banale, ORIGINALE e mai uguale a se stessa.