A COSA SERVE IL DIRETTORE D’ORCHESTRA?

di Luca Valsecchi

Con la definizione “direttore d’orchestra” ci si riferisce ad un Maestro che si pone alla guida  di un grosso collettivo di strumentisti, (spesso, ma non sempre, impugnando una bacchetta) i quali possono costituire un’orchestra sinfonica, un coro, una banda, ecc.

Occorre distinguere però due tipologie di ensemble: professionisti e amatori, verso i quali il direttore risponde ad esigenze comuni, ma con differenze più che sostanziali, la principale delle quali è la concertazione.

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I compiti di tutti i direttori d’orchestra

I compiti imprescindibili di ogni direttore d’orchestra sono legati alla coordinazione di molti strumentisti che si trovano a dover suonare tutti insieme un unico brano musicale, e lo devono suonare… insieme, sembrerebbe scontato ma non lo è.

Si rende indispensabile un unico musicista che faccia “ragionare” tutti allo stesso modo in tutta una serie di frangenti: dall’attacco della prima nota, cosa impossibile da farsi tutti insieme senza un’unica persona che dia il “via” per tutti e nello stesso istante, fino al “dare il tempo”, cioè facendo in modo che si rimanga insieme non solo sulla prima nota ma fino all’ultima, andando tutti alla stessa velocità, la quale può cambiare più volte durante l’esecuzione di un brano, anzi può cambiare anche continuamente, ma anche non cambiasse mai sarebbe ancora indispensabile un unico musicista che “dia un tempo”, o meglio, una velocità unica per tutti, diversamente ci si perderebbe dopo pochissime note.

Compiti differenziati – La concertazione

Un direttore di un’orchestra di amatori, (pensiamo in primis alle bande)  risponde primariamente a dei compiti che esulano dalla direzione d’orchestra:

si occuperà come prima cosa di insegnare la corretta esecuzione musicale alle singole sezioni fino ai singoli strumentisti/cantori, al fine di ottenere la migliore esecuzione possibile a fronte dei limiti oggettivi di questa tipologia di formazioni, diffusissime capillarmente (e fortunatamente) anche nei piccoli centri sull’intero territorio nazionale.

Si occupa inoltre della scelta del repertorio, in fondamentale valutazione e considerazione delle possibilità tecniche del gruppo.

Un direttore d’orchestra professionale naturalmente non ha queste necessità:

è chiamato ad occuparsi della direzione di un repertorio stabilito da altri, e il suo compito principale è quello della concertazione, cioè di stabilire la propria “linea interpretativa”, comprendendo da una parte lo  “stile” del Compositore e ciò che la Musica in ogni frangente “richiede”, unendo a tutto ciò la propria “sensibilità musicale”, la quale porta ad esecuzioni anche molto differenti a seconda di Chi dirige, arrivando ad essere assolutamente “riconoscibile”.