LA CHITARRA: STORIA, EVOLUZIONE E TIPOLOGIE

di  Andrea Balzani

I primi strumenti a corde da cui trae origine la chitarra, risalgono a oltre 3500 anni fa, mentre la chitarra classica così come la conosciamo oggi, deriva molto probabilmente dalla vihuela spagnola.

In questo articolo viene descritta la storia con il percorso evolutivo e relative  caratteristiche delle tre principali (fra le tante) tipologie: chitarra classica, chitarra acustica e chitarra elettrica.

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L’ origine della chitarra e il numero di corde impiegate

I primi strumenti a corde da cui trae origine la chitarra moderna, risalgono a oltre 3500 anni fa presso gli Egizi e i popoli mesopotamici degli Assiri, Babilonesi, Ittiti e Sumeri; quest’ultimi in particolare si distinguevano per le raffinate abilità di costruzione.

Possediamo rilevanti esemplari ritrovati in tombe faraoniche; altri emersi dagli scavi presso le regioni dei fiumi Tigri e Eufrate ed alcuni nell’area desertica del Setar (corrispondente circa all’attuale Iran).

Come già detto, probabilmente la chitarra così come la conosciamo oggi, deriva dalla vihuela spagnola, uno strumento piatto a forma di “8” dotato di 5 o 6 cori (corde); oppure dal liuto (strumento antico di origine araba importato in Europa durante il Medioevo nel periodo delle Crociate).

La prima chitarra completa a 5 corde, fu realizzata probabilmente dal poeta, romanziere e presbitero spagnolo Vincente Espinel, mentre alla fine del Settecento alcuni liutai di scuola napoletana avevano cominciato a costruire esemplari a 6 corde usando materiale di budello (la più antica risale al 1764 ed è appartenuta ad Antonio Vinaccia), espandendosi prima in Spagna poi in Francia grazie al costruttore e liutaio Renè François Lacôte, ed infine in Italia soprattutto a Cremona, città dalla grande tradizione liutistica dove operavano tra gli altri Stradivari, Amati, Guarnieri, Bergonzi.

Le prime importanti modifiche alla struttura dello strumento, furono apportate nel XIX secolo da Antonio de Torres, che aumentò le dimensioni della cassa armonica per ottenere un volume di suono maggiore; modificò i materiali rendendoli più leggeri e sottili e utilizzò un sistema d’incatenatura “a ventaglio”, conferendo allo strumento la tipica forma convessa.

Altre importanti modifiche effettuate da Torres, furono l’adozione definitiva del modello standard a 6 corde (sostituendo in tal modo il modello precedente a 10 e 12 corde della chitarra barocca), la stabilizzazione del ponticello e l’introduzione del buco di risonanza sulla tavola armonica, definendo sostanzialmente il modello principale che conosciamo oggi.

La chitarra moderna nelle sue diverse tipologie

Nel 1920 la liuteria Martin di New York iniziò a costruire strumenti in corde d’acciaio per far fronte alla richiesta di musicisti “country”, introducendo il rinforzo a “X” per esigenze strutturali.

Sempre nello stesso periodo nacquero le orchestre Swing e si fece sempre maggiore l’esigenza di ottenere un accrescimento del volume sonoro, senza però inficiare sulla qualità timbriche dello strumento. Nel 1890 Orville Gibson (fondatore dell’omonima fabbrica) realizzò i primi modelli “archtop” in corde d’acciaio, cassa arcuata e buca ovale.

Attualmente il mercato dispone di numerose tipologie di chitarre. Tra le più tradizionali figurano: quella classica (dotata di 6 corde di nylon, utilizzata dai concertisti classici e raramente impiegata in concerti pop-rock se non per introduzioni), quella acustica (anche amplificata) in corde d’acciaio utilizzata principalmente dai cantautori per accompagnare il canto oppure da musicisti country ed infine l’elettrica dotata di pick-up elettromagnetici e prive di cassa armonica, impiegata nel pop, rock, metal, fusion.

Genesi della chitarra elettrica

Nel 1934 il liutaio e costruttore Adolph Rickenbaker applicò i primi pick-up elettromagnetici in grado di trasdurre le onde acustiche in segnali elettrici, mentre un anno più tardi Gibson realizzò il primo modello di chitarra elettrica vera e propria, formata da una cassa di risonanza, le tipiche aperture ad “f” e un pick-up stabile.

L’idea di Rickenbaker fu perfezionata prima da Les Paul (ricordato inoltre per essere stato il primo ad utilizzare il registratore multitraccia e l’effetto “delay”) ed infine da Leo Fender, che sviluppò il concetto delle chitarre in “solid body” caratterizzate cioè da un corpo compatto e solido privo di cassa armonica, principio che sostanzialmente è rimasto inalterato fino ai giorni nostri.