TECNICA CHITARRISTICA DEL VOLUME SWELL
La tecnica del volume swell, applicata alla chitarra elettrica, è un artificio espressivo che ricade nel novero delle tecniche moderne, possibili grazie all’innovazione tecnologica del ventesimo secolo.
Tale tecnica permette di imitare il suono di un violino o un organo, utilizzando dei suoni appropriati che consentano la realizzazione di nuove sonorità.
La sua funzione è fondamentalmente semplice: si tratta di imitare la fluidità del suono violinistico o organistico, utilizzando la manopola del volume dello strumento. Per eseguire ciò, si dovrà eseguire una nota tenendo il volume della chitarra a zero, per poi alzare con la mano destra, riportandolo alla sua chiusura.
Si otterrà così una nota priva di attacco, che imiterà un suono fluido tipico del violino o dell’ organo. Ciò dipende dal fatto che il suono venga bagnato o meno con abbondanti quantità di Delay.
Un esempio famosissimo di tale tecnica espressiva si può trovare nel celebre brano di Edward Van Halen Cathedral, in cui il chitarrista esegue un brano con ampio uso di effetti d’ambiente, imitando il suono di un organo a canne suonato in ambiente spazioso: una cattedrale, appunto.
Nel suddetto brano, Edward esegue note con la mano sinistra utilizzando legati e con la mano destra apre e chiude il volume, “tagliando” cosi tutti gli attacchi delle note.
Una variante possibile è quella di suonare le note con entrambe le mani, plettrando o mediante il fingerpicking, e controllare l’apertura e chiusura della manopola utilizzando solo il mignolo della mano destra.
Quest’ ultima modalità è utilizzata da Yngwie Malmsteen, noto compositore moderno con una forte influenza barocca e classica.
Esiste un filone chiamato neoclassico di musicisti che fondono stili moderni con sonorità del periodo ‘600 – 700, ove si nota l’uso intensivo di questa tecnica. Tra gli altri ricordiamo Uli Jhon Roth, Joe Stump e il compianto Randy Rhoads.