LA MUSICA ALEATORIA E L’AVANGUARDIA SPERIMENTALE

di  Andrea Balzani

Salvo pochissime eccezioni, la musica aleatoria non ha mai raggiunto il grande pubblico, rimanendo confinata in un settore sperimentale di un periodo, anche per via della difficilissima comprensione del suo contenuto.

In questo articolo viene descritta in cosa consiste la musica aleatoria sfociata nell’Elettronica d’Avanguardia, con i suoi  principali Grandi Compositori.

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Per musica aleatoria, si intende una corrente stilistico compositiva sorta nel XX secolo, dove i parametri ritmico-melodici non sono definiti dall’autore, ma sono lasciati alla libera interpretazione dell’esecutore.

Opere come “Music of Changes”, “Concerto per pianoforte e orchestra”, “Atlas Eclipticalis” seguono perfettamente questa corrente stilistica, dove intere parti vengono combinate a seconda della casualità e altre “inventate” ipso facto dall’esecutore stesso a seconda di combinazioni casuali senza moduli prestabiliti; senza tralasciare l’enigmatico quanto provocatorio “4:33”, un brano di 4 minuti e 33 secondi di musica, dove l’esecutore (o gli esecutori) non suonano nulla e l’unica “musica” ascoltabile sono i rumori di sala (probabilmente l’americano John Cage concepì questa composizione come un rimando allo “zero assoluto” corrispondente a -273, 15 °C la temperatura più bassa possibile di qualsiasi sistema termodinamico, dove la somma di 4 minuti e 33 secondi risulta appunto 273).




John Cage e Il Pianoforte preparato

Sebbene già in epoca rinascimentale alcuni compositori avessero lasciato opere in cui l’interpretazione era affidata all’intuizione dell’esecutore e più tardi anche autori più moderni come Charles Ives e Henry Cowell prevedessero nelle loro partiture intere sequenze rielaborate o improvvisate dall’esecutore stesso, la figura di spicco in questo campo fu sicuramente il già citato John Cage, conosciuto per il “Pianoforte preparato”, dove il timbro dello strumento viene modificato inserendo oggetti tra le corde all’interno della cassa armonica, tra cui viti, chiodi, bulloni, gomme.

I Grandi Compositori dell’ Avanguardia Musicale

Fra i grandi esponenti italiani della corrente aleatoria, non si possono non citare Bruno MadernaLuciano Berio (con le sue celebri Sequenze dedicate ai vari strumenti musicali, portati al limite delle loro possibilità espressive, anche e soprattutto non “canoniche”), ideatori e fondatori dello “Studio di Fonologia RAI di Milano“. Essi, nell’esercizio sperimentale della corrente aleatoria, con tratti stilistici personali ed univoci, cogliendo immediatamente le nascenti possibilità offerte dall’elettronica, le spinsero ben oltre le “normali”  potenzialità espressive, approdando ai massimi livelli di quell’ avanguardia stilistica della quale la Storia Musicale Contemporanea ha ampiamente riconosciuto i meriti ed il valore.