CLAUDE DEBUSSY

di  Virginia Guidi

Nonostante sia nato nell’Ottocendo, Debussy è stato fondamentale per la musica e l’estetica del Novecento.

Normalmente, in molti testi, viene definito come un musicista impressionista, ma, nonostante si possa provare ad intravedere in alcuni suoi pezzi questo tipo di estetica, la definizione di questo artista è più complessa e necessita una descrizione estremamente più approfondita!

Sono il M° Luca Valsecchi, titolare del blog “Articoli Formativi Musicali” che stai consultando: centinaia di articoli scritti da Musicisti Professionisti. Condividili per promuovere la vera Cultura Musicale.

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Debussy – la vita

Debussy nacque nel 1862 e morì nel 1918. Fu un compositore fondamentale perché segnerà in qualche modo l’apertura verso il Novecento e fu molto importate come esponente del simbolismo.

Sicuramente vicino alla scuola francese venne influenzato anche da molti altri stili e linguaggi.

Nel 1909 comincia a sentire i primi sintomi del cancro che ne causò la morte, ma riuscì a lavorare e a comporre quasi fino all’ultimo.

Durante la Prima Guerra Mondiale si occupò molto di beneficenza attraverso concerti e composizioni a tema sociale.

Lo stile

Debussy, nonostante venne spesso affiancato all’ impressionismo, negò sempre la sua appartenenza a questa corrente, ma ancora adesso in molti testi di storia della musica viene definito come un esponente dell’impressionismo musicale.

La sua estetica si oppone alla logica wagneriana e si fonda moltissimo sul simbolismo.

Struttura

Le forme da lui composte sono spesso organizzate attraverso brevi segmenti ripetuti e variati.

Questa tecnica, chiamata tecnica della duplicazione, consiste nell’avere unità essenziali talmente brevi da apparire un “tutto”.

La ripetizione dunque non risulta come una ripresa e viene costruita attraverso una dialettica tra ripetuto e non ripetuto in un’ottica differente di sviluppo musicale.

L’armonia nega la dialettica tradizionale tra consonanza e dissonanza e il ritmo viene utilizzato in modo nuovo e non convenzionale.

Le influenze

Nel 1889, durante l’ Esposizione Universale di Parigi, molti intellettuali occidentali rimarranno fortemente colpiti dalle culture extraeuropee.

Tra questi sicuramente Debussy è uno degli esempi più lampanti.

Infatti egli fu, nonostante comunque i forti legami con la tradizione europea che permangono nella sua musica, colpito profondamente dalla musica orientale e dalle scale pentatoniche ed esatonali.

Il suo lavoro venne influenzato anche dalla musica jazz  che stava pian piano diventando più nota anche nell’ambito della musica colta europea.

Troviamo ad esempio nella raccolta Children’s corner un ragtime: Golliwogg’s Cakewalk.

Le opere più importanti

Debussy compose molti brani per diversi organici, dalle melodiès per pianoforte e voce a molti brani per pianoforte solo, da brani orchestrali a composizioni teatrali tra cui il celebre Pelléas et Mélisande.

Suite bergamasque

Per pianoforte sicuramente molto famosa è la Suite bergamasque.

Venne composta tra il 1890 e il 1891 e revisionata definitivamente nel 1905.

E’ composta di quattro movimenti e il terzo, Clair de lune, è sicuramente il più celebre.

Il titolo di questo movimento è ispirato ad una lirica di Verlain.

Appare quasi come un brano a sé stante all’interno della suite: un’atmosfera onirica che pian piano si anima e cresce per poi morire spegnendosi.

La Mer

La mer, trois esquisses symphoniques pour orchestre, conosciuta più semplicemente come La Mer, è una composizione per orchestra scritta tra il 1903 e il 1905 ed eseguita in prima assoluta nello stesso anno a Parigi.

Non ebbe inizialmente un buon riscontro di critica perché la prima esecuzione non fu eccellente, ma in poco tempo divenne una delle opere orchestrali più famose di Debussy.

La forma risulta aperta in netto contrasto con la tradizione e creando un flusso musicale costante.

Curiosità

Oltre ad essere influenzato dalla musica extraeuropea Debussy era molto interessato alla mitologia classica.

Molti suoi brani sono infatti ispirati da argomenti mitologici o classici. Un esempio è il brano Syrinx per flauto solo