CONSERVATORIO E ACCADEMIE MUSICALI: i possibili percorsi di studio musicale professionale
Conservatorio o Accademia privata: cosa scegliere?
Se è vero che si può imparare a suonare a qualunque età, altrettanto vero è che, statisticamente, ci si avvicina alla musica in età scolare.
I bambini dovrebbero avvicinarsi alla musica già dalla scuola d’infanzia e fare educazione musicale alle elementari.
Nella pratica, spesso, il compito di avvicinare i piccoli alla musica è affidato a insegnanti di altre materie curricolari e finisce col diventare una voce “fantasma” nel programma.
Fortunatamente i successivi cicli scolastici colmano questa lacuna, grazie in particolar modo all’ introduzione, nel sistema educativo, in un primo tempo (ormai da decenni) delle scuole medie ad indirizzo musicale e recentissimamente dei licei musicali.
Questi istituti coniugano lo studio delle materie “tradizionali” (lettere, matematica, geografia ecc.) alla pratica musicale, individuale – generalmente su uno/due strumenti di preferenza dello studente – e d’insieme, contribuendo ad una prima, fondamentale, alfabetizzazione dei futuri musicisti.
A questo primo ciclo di studi, per coloro che capiranno di voler fare della musica una professione, si aprirà la possibilità di proseguire con la formazione accademica.
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Studiare musica in Conservatorio
Il Conservatorio è a tutti gli effetti, a seguito della riforma degli ordinamenti (legge del 1999 applicata di fatto alcuni anni dopo, intorno al 2006), un’università della musica, che eroga corsi di alta formazione artistica e musicale.
Organizzato didatticamente in trienni di primo livello e bienni specialistici di secondo livello, offre agli studenti la possibilità studiare musica, laureandosi in uno strumento – in ambito classico, jazz e, in alcuni istituti, pop e folk – o in altre discipline quali composizione, direzione di coro, didattica della musica.
I piani di studio prevedono oltre alla pratica strumentale, lo studio di materie necessarie per una formazione completa del musicista, quali storia della musica, ear training, pratica corale e molte altre.
Ogni anno accademico, che generalmente inizia tra settembre e ottobre e prevede l’obbligo di frequenza, consta di varie sessioni di esami, indispensabili per vagliare la crescita dello studente e procedere all’anno successivo.
La laurea specialistica conseguita al termine del biennio finale, sancisce una formazione musicale completa e apre al musicista la possibilità di partecipare a concorsi pubblici per l’insegnamento di educazione musicale o di uno strumento.
Trattandosi di studio universitario, il triennio di primo livello può essere intrapreso, a seguito di esame di ammissione, solo dopo aver conseguito il diploma di maturità. O meglio, sarebbe dovuto essere così… ma visto che ben presto si è capito che, per molteplici ragioni, i Conservatori si sarebbero prima svuotati e poi estinti, ci si è affrettati ad “inventarsi” i corsi preaccademici, i quali, al pari dei licei, hanno lo scopo di preparare i ragazzi che partono da zero per poi poter accedere al triennio… in sostanza qualcosa di molto, molto simile al vecchio ordinamento, e qualcosa di ancora più simile alle solite “cose all’italiana”!!!