CONSERVATORIO E ACCADEMIE MUSICALI: i possibili percorsi di studio musicale professionale

di Luca Valsecchi

Conservatorio o Accademia privata: cosa scegliere?

Se è vero che si può imparare a suonare a qualunque età, altrettanto vero è che, statisticamente, ci si avvicina alla musica in età scolare.

I bambini dovrebbero avvicinarsi alla musica già dalla scuola d’infanzia e fare educazione musicale alle elementari.

Nella pratica, spesso, il compito di avvicinare i piccoli alla musica è affidato a insegnanti di altre materie curricolari e finisce col diventare una voce “fantasma” nel programma.

Sono il M° Luca Valsecchi, benvenuto/a!!! Per trascrizioni e arrangiamenti, o per imparare Tu a farli (scrivendo con Finale) rivolgiti a chi, come me, lavora ad alti livelli, giovandotene (non poco)… pensaci!

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Fortunatamente i successivi cicli scolastici colmano questa lacuna, grazie in particolar modo all’ introduzione, nel sistema educativo, in un primo tempo (ormai da decenni) delle scuole medie ad indirizzo musicale e recentissimamente dei licei musicali.

Questi istituti coniugano lo studio delle materie “tradizionali” (lettere, matematica, geografia ecc.) alla pratica musicale, individuale – generalmente su uno/due strumenti di preferenza dello studente – e d’insieme, contribuendo ad una prima, fondamentale, alfabetizzazione dei futuri musicisti.

A questo primo ciclo di studi, per coloro che capiranno di voler fare della musica una professione, si aprirà la possibilità di proseguire con la formazione accademica.

Per approfondire l’argomento, è possibile leggere un ottimo articolo cliccando qua.

Studiare musica in Conservatorio

Il Conservatorio è a tutti gli effetti, a seguito della riforma degli ordinamenti (legge del 1999 applicata di fatto alcuni anni dopo, intorno al 2006), un’università della musica, che eroga corsi di alta formazione artistica e musicale.

Organizzato didatticamente in trienni di primo livello e bienni specialistici di secondo livello, offre agli studenti la possibilità studiare musica, laureandosi in uno strumento – in ambito classico, jazz e, in alcuni istituti, pop e folk – o in altre discipline quali composizione, direzione di coro, didattica della musica.

I piani di studio prevedono oltre alla pratica strumentale, lo studio di materie necessarie per una formazione completa del musicista, quali storia della musica, ear training, pratica corale e molte altre.

Ogni anno accademico, che generalmente inizia tra settembre e ottobre e prevede l’obbligo di frequenza, consta di varie sessioni di esami, indispensabili per vagliare la crescita dello studente e procedere all’anno successivo.

La laurea specialistica conseguita al termine del biennio finale, sancisce una formazione musicale completa e apre al musicista la possibilità di partecipare a concorsi pubblici per l’insegnamento di educazione musicale o di uno strumento.

Trattandosi di studio universitario, il triennio di primo livello può essere intrapreso, a seguito di esame di ammissione, solo dopo aver conseguito il diploma di maturità. O meglio, sarebbe dovuto essere così… ma visto che ben presto si è capito che, per molteplici ragioni, i Conservatori si sarebbero prima svuotati e poi estinti, ci si è affrettati ad “inventarsi” i corsi preaccademici, i quali, al pari dei licei, hanno lo scopo di preparare i ragazzi che partono da zero per poi poter accedere al triennio… in sostanza qualcosa di molto, molto simile al vecchio ordinamento, e qualcosa di ancora più simile alle solite “cose all’italiana”!!!

Studiare musica in Accademia

A differenza del recente passato, nel quale le scuole di musica private non hanno mai avuto  alcuna possibilità di rilasciare diplomi o titoli di studio riconosciuti dallo Stato, oggigiorno le cose sono molto cambiate. Infatti esistono alcune prestigiose Scuole di musica che, in questo senso, è giusto ed opportuno definire “Accademie musicali“, presso le quali è possibile seguire corsi di Alta Formazione Musicale (AFAM) al termine dei quali si conseguono delle vere e proprie laureee  riconosciute dal MUR – Ministero dell’Università e della Ricerca.

Naturalmente stiamo parlando di pochissime strutture in Italia abilitate al rilascio di titoli di studio a valenza legale:

fino a pochi anni fa erano delle “semplici scuole di musica”, distintesi per l’altissimo livello didattico offerto ai propri allievi, che oggi possono vantare questo riconoscimento accademico, inimmaginabile appunto fino a pochissimi anni fa.

Conoscendola personalmente, mi sento di segnalare il CPM di Milano.