DIFFERENZA TRA CLAVICEMBALO E CLAVICORDO

di  Virginia Guidi

Spesso, vedendo un clavicembalo, un pianoforte, una celesta o un clavicordo siamo portati a pensare che siano lo stesso tipo di strumento!

Questo non avviene solamente tra i “non addetti ai lavori” ma frequentemente anche tra musicisti professionisti!

Ma quali sono le differenze tra questi strumenti?

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Gli strumenti a tastiera

Innanzitutto bisogna aprire una parentesi sugli strumenti a tastiera.

Questa famiglia è estremamente grande e vede racchiusi strumenti molto differenti tra loro ma…  accomunati da una tastiera.

Le mani sollecitano la tastiera ma il modo in cui la tastiera sollecita lo strumento è veramente vario e cambia moltissimo da uno strumento ad un altro!

La varietà delle tastiere

Abbiamo tastiere che appartengono alla famiglia dei cordofoni (cioè degli strumenti a corda) dove le corde possono essere percosse come nel pianoforte o pizzicate come nella spinetta o nel virginale; tastiere che appartengono alla famiglia degli aerofoni a mantice (hanno cioè un serbatoio d’aria che si riempie e si svuota ed è l’aria a vibrare  a creare il suono attraverso delle ance) come l’organo o la fisarmonica.

Ci sono tastiere che appartengono alla famiglia degli strumenti a percussione, nello specifico idiofoni, come la celesta dove alcuni martelli percuotono delle lamelle di metallo; oppure strumenti che producono suoni grazie a circuiti o dispositivi elettromagnetici e che fanno parte degli elettrofoni come ad esempio il Sintetizzatore o l’organo Hammond.

Clavicembalo

Il clavicembalo è uno strumento a corde pizzicate; i documenti più antichi che ne parlano risalgono al XV secolo.

La tastiera, spesso doppia, agisce su dei plettri che pizzicano le corde facendo sì che la dinamica e la durata dei suoni non siano variabili come nel pianoforte.

Ebbe molto successo nel Barocco (era spesso strumento di elezione nei recitativi secchi ma anche di molti pezzi virtuosistici) e venne usato anche nel Classicismo ma via via viene sostituito nella prassi dal Pianoforte.

Nel XX secolo molti compositori tornano ad interessarsi a questo strumento.

Clavicordo

Anche il clavicordo ha una storia molto antica che va dal XIV fino al XVII secolo.

La tastiera agisce sulle corde attraverso delle tangenti che le percuotono; ha una gamma dinamica maggiore rispetto al clavicembalo anche se il suono risulta comunque delicato.

Rispetto al pianoforte e al clavicembalo, il clavicordo può modificare anche un suono ancora in emissione: infatti continuando a sollecitare la tastiera si possono ottenere degli effetti di vibrato molto interessanti!