CANTARE IN CORO E DA SOLISTI: DIFFERENZE
La voce è uno strumento straordinario che ci permette di comunicare a fondo con noi stessi e di esprimere le nostre emozioni più intime e nascoste, per questo esistono tanti modi di cantare!
Sicuramente i due modi più marcatamente diversi sono il cantare in un coro e il cantare da solisti: ma vediamone differenze ed affinità!
Il Coro
Il coro è una forma di canto collettivo: può essere monodico, cioè dove tutti cantano la stessa linea melodica, o polifonico, dove ogni voce canta note diverse; in questo ultimo caso per voce si intende un gruppo di cantanti che canta insieme la stessa parte e normalmente il coro è composto di quattro voci (soprani, contralti, tenori e bassi) ma ci sono altre numerose possibilità!
Oltre ad essere monodico e polifonico può essere a cappella: cioè con brani che non prevedono un accompagnamento strumentale.
C’è davvero molto repertorio per coro a cappella (sia nella musica classica che nella musica leggera) ed altrettanto per coro e strumenti!
C’è solo l’imbarazzo della scelta!
Il corista (canto corale)
Il cantante di un coro si chiama corista (ogni tanto, soprattutto in ambito sacro, si usa il termine cantore) e la sua attività è assolutamente votata alla collettività: il gruppo deve uniformarsi e il singolo non deve mai emergere. Il coro, infatti, trasforma “tanti cantanti insieme” in un unico
strumento… magicamente!
Fondamentale è il ruolo del direttore di coro che ha il compito di mettere ogni corista nella condizione di dare il meglio di sé all’interno del gruppo (cosa che ovviamente implica moltissime scelte e moltissimi compiti diversi).
Forse però viene spontanea una domanda: come si fa a dare il meglio di sé se il coro è “fusione” delle voci?
Beh la fusione è innanzitutto solo percettiva: ci sono voci che guidano, voci che possono enfatizzare alcuni “colori” insiti nella composizione musicale etc… quindi le individualità sono molto importanti per il gruppo.
Insomma, il trucco c’è… ma non si vede!
Il cantante solista
Il cantante solista invece, come dice la parola stessa, è solo.
Tendenzialmente il suo repertorio, sia che si parli di canto lirico che leggero, è accompagnato da altri strumenti (e a volte anche dal coro) ma nel Novecento sono nati anche brani per voce sola. Un avvenimento estremamente rivoluzionario in vero!
Un cantante che è sempre stato “dipendente” da un pianoforte, una chitarra o un’orchestra…può essere totalmente solo e libero.
Diciamo anche che una forma di “libertà” è anche la differenza principale tra solista e corista, infatti, il solista avrà un margine estremamente più ampio di indipendenza ma sicuramente sarà molto più sotto i riflettori…nel bene e nel male!