DIFFERENZA TRA LA SCUOLA ROMANA E LA SCUOLA VENEZIANA

di  Virginia Guidi

L’Italia è molto spesso stata al centro della storia della musica!

Questo è accaduto, non solo nell’opera lirica, ma anche per molte altre forme o pratiche.

In questo caso specifico vedremo quanto la polifonia vocale fosse importante per la pratica e nella scrittura musicale, e quanto la scuola romana e quella veneziana fossero importanti durante il Cinquecento.

Sono il M° Luca Valsecchi, titolare del blog “Articoli Formativi Musicali” che stai consultando: centinaia di articoli scritti da Musicisti Professionisti. Condividili per promuovere la vera Cultura Musicale.

I miei servizi musicali:

Se hai la necessità di trascrivere lo spartito/partitura integrale di un mp3 clicca qua

Per richiedermi arrangiamenti e tutti gli altri servizi clicca qua

La scuola romana

Con questo termine si indica la pratica polifonica musicale a Roma dal XVI al XVII secolo.

Il più famoso compositore fu Palestrina, ma ne potremmo nominare moltissimi altri!

La scuola romana si occupava di comporre musica liturgica e le maggiori peculiarità stilistiche erano l’uso della lingua latina, la prevalente assenza di strumenti musicali, l’assenza di cantanti donne e la maggior importanza del testo rispetto alla musica.

Dovevano infatti i compositori e i cantori della scuola romana prestare molta attenzione al testo utilizzato… in quanto parola di Dio!

Ma questo non fece desistere i compositori dal confidare nella polifonia e riuscirono a scrivere brani focalizzandosi sul testo ma comunque con tecniche compositive polifoniche che ancora ci emozionano!

La scuola veneziana

La scuola veneziana ha temporalmente uno sviluppo più breve, infatti la si colloca tra il 1550 e il 1610.

Il fondatore fu Adrian Willaert ma molto importanti furono anche Andrea e Giovanni Gabrieli (zio e nipote).

Le caratteristiche della musica sacra della scuola veneziana erano l’uso della lingua latina, la presenza di cantanti donne insieme a cantanti uomini, l’uso di strumenti musicali insieme al coro e l’invenzione del… coro spezzato!

Il coro spezzato o coro battente è una forma molto particolare sia compositiva che architettonica, infatti nella Basilica di S. Marco a Venezia si possono ancora vedere tue organi e due cantorie separate, atte a posizionare i due gruppi di musicisti.

Il coro spezzato infatti prevede due gruppi differenti di esecutori che suonano contemporaneamente musiche diverse… immaginatevi l’emozione degli ascoltatori nel sentire il primo effetto stereofonico musicale della storia!

Contemporaneamente

Abbiamo visto quindi che in Italia c’erano due scuole molto importanti, una, quella romana, più conservatrice, e l’altra, quella veneziana, più aperta ad altre influenze e a sperimentazioni.

Ma contemporaneamente nel mondo cosa stava succedendo?

Troviamo due grandi correnti: quella luterana e la scuola franco fiamminga.

Quest’ultima era famosa per la polifonia complessa e precisa.

La musica luterana invece, che vede come forma principale il corale (che successivamente verrà ripreso anche da J. S. Bach), non concepisce polifonia.

Infatti i cantanti, compresi anche i fedeli, cantavano tutti insieme all’unisono e i testi erano in tedesco: l’obiettivo era rendere la funzione religiosa più vicina possibile ai fedeli.

Curiosità

Tutt’ora a Roma è presente un coro stabile per le funzioni religiose del Vaticano: il Coro della Cappella Sistina.

Beh… ancora le donne non sono ammesse!