DIFFERENZE TRA LE VOCI MASCHILI E LE VOCI FEMMINILI

di  Virginia Guidi

Sicuramente al nostro orecchio risulta estremamente facile nella vita quotidiana riconoscere una particolare voce rispetto ad un’altra.


Questa differenza così percepibile è dovuta principalmente alle caratteristiche timbriche di ogni voce che ne caratterizzano le peculiarità.

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Il timbro della voce

Il timbro della voce è il colore che ne caratterizza l’identità acustica sia percettiva che fisica.

Molte sono le componenti che concorrono alla creazione di questa identità, ma possono essere sicuramente tutte raggruppabili nelle caratteristiche fisiche di una persona.

Il timbro è influenzato dalla grandezza e dalla struttura degli organi di fonazione e delle casse di risonanza.

La voce infantile

Nelle voci infantili, o voci bianche, cioè che ancora non si sono stabilizzate grazie allo sviluppo ormonale, la differenza tra le voci femminili e quelle maschili è molto lieve, spesso impercettibile.

Questo è dovuto alla struttura fisica del corpo e delle corde vocali.

Le voci maschili e le voci femminili

Dopo lo sviluppo sessuale le voci maschili e femminili si differenziano molto stabilizzando le voci maschili naturalmente un’ottava sotto a quelle femminili.

Ciò è dovuto alla differente dimensione delle corde vocali.

Le corde vocali di un uomo, infatti, possono essere lunghe anche il doppio rispetto a quelle di una donna, arrivando fino a circa 2,5 cm.

Difatti, come per tutti gli strumenti musicali, più il corpo vibrante è lungo e più il suono prodotto sarà grave, ed essendo le corde vocali la sorgente sonora responsabile dell’emissione, più esse saranno lunghe e spesse più il suono prodotto sarà grave.

Le categorie vocali

La differenza della lunghezza delle corde vocali determina sì la differenza tra voci maschili e femminili, ma anche poi le differenze tra le singole voci.

Infatti le voci maschili possono essere categorizzate dalla più grave alla più acuta come Basso, Baritono e Tenore, mentre quelle femminili come Contralto, Mezzosoprano e Soprano.

Risulta dunque, per esempio, che gli uomini abbiano certo la voce più grave rispetto alle donne, ma che anche all’interno della loro categoria, ci siano delle differenze con la presenza di voci più gravi rispetto ad altre: ad esempio la voce di Basso è più grave di quella del Tenore.

La morfologia degli altri organi che concorrono alla fonazione invece determina la differenza di timbro.

A parità dunque di registro vocale potremo notare differenze molto grandi di colore, cioè voci più chiare o più scure.

Ovviamente le sfumature di ogni individuo fanno sì che all’interno della singola categoria le voci non siano tutte uguali, infatti oltre al colore diverso, anche la lunghezza delle corde può variare portando estensioni diverse anche all’interno della stessa macro-categoria.

Da ciò è nata l’esigenza di definizioni più precise che vanno a connotare le voci in modo più particolareggiato: soprano leggero, soprano drammatico, tenore di grazia, tenore lirico-spinto etc.

Caso particolare è l’utilizzo del registro di falsetto nella voce maschile.

Questa tecnica porta la voce maschile a somigliare di più, sia in timbro che in estensione, alla voce femminile.

Questi cantanti, chiamati controtenori, contraltisti o sopranisti a seconda della loro estensione, sono molto utilizzati nel repertorio Barocco e sono gli eredi storici dei castrati.

Le voci tra verità e mito

Visto che è la lunghezza delle corde vocali a determinare l’estensione di ogni voce, molto spesso si ritiene che una persona molto alta debba necessariamente avere corde vocali più lunghe come ha braccia più lunghe, gambe più lunghe e così via; ma queste cose non necessariamente sono correlate e capitano spesso cantanti alti con voci più acute rispetto a colleghi di statura più bassa.