LE DIFFERENZE TRA UN CANTANTE LIRICO E UN CANTANTE DI MUSICA LEGGERA

di  Virginia Guidi

Spesso se pensiamo ad un cantante lirico troviamo la sua tecnica molto lontana da noi e la releghiamo a stereotipi che ci fanno sentire più vicini, invece, ai cantanti di musica leggera.

La tecnica del cantante lirico si è evoluta molto nel corso dei secoli in relazione all’evolversi dell’estetica e quindi dei luoghi e dei modi di fare musica.

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Il cantante lirico

Se all’inizio infatti, gli spazi e gli organici strumentali erano meno ampi, si arriva alla fine dell’Ottocento e agli inizi del Novecento ad avere teatri estremamente più grandi ed orchestre più numerose.

L’esigenza quindi di amplificare maggiormente la propria voce porta a cambiamenti radicali della sua impostazione.

Ma come avviene questa impostazione e amplificazione della voce? Sicuramente possiamo essere certi che la tecnologia che abbiamo ora non potesse essere d’aiuto a dei cantanti dell’Ottocento… in quanto non era stata ancora inventata!

Il cantante dunque si affidava alla “maschera”: cioè alle cavità del cranio che fungono da casse di risonanza.

Il termine “maschera” deriva sia dalla posizione di queste cavità risonanti che ricordano proprio una “maschera” come quelle di Carnevale, sia alla memoria storica delle maschere del teatro greco utilizzate per amplificare la voce.

L’impostazione lirica della voce la rende meno simile alla voce parlata quotidiana e spesso le persone non abituate a questa tecnica trovano infatti più difficile capire il testo cantato.

Il cantante di musica leggera

Anche la tecnica di una cantante di musica leggera è estremamente connessa all’estetica della prassi musicale.

Infatti queste tecniche si sviluppano durante il secolo scorso grazie allo sviluppo tecnologico dell’amplificazione ed ad esso sono strettamente connesse ed interdipendenti.

Questo perché, grazie all’utilizzo del microfono, la tecnica vocale del cantante di musica leggera non è vincolata alla ricerca di un’amplificazione naturale attraverso l’uso della “maschera” come per il cantante lirico.

La voce dunque risulta più naturale, più simile al parlato, e può sfruttare anche zone del suo registro che, senza amplificazione, risulterebbero inudibili.

Anche la dinamica utilizzata in questo tipo di musica sarà differente.

Infatti, grazie ad un uso sapiente del microfono, suoni estremamente delicati potranno risultare comunque godibili.

Ma quindi che differenze ci sono?

Abbiamo già sottolineato che la differenza maggiore è l’utilizzo o meno della “maschera”, ma questo quindi cosa comporta?

Il cantante lirico, per poter utilizzare a pieno le casse di risonanza del suo corpo, dovrà cantare in zone ben determinate della sua estensione vocale che sono state categorizzate nei secoli.

Il cantante di musica leggera avrà invece maggior libertà perché i brani, stilisticamente meno vincolati alla scrittura, potranno essere plasmati sulle singole caratteristiche di ognuno.

Ma i registri e le dinamiche fra queste due tipologie sono sicuramente le due componenti più differenti.

Mediamente il cantante lirico utilizzerà più spesso note medie ed acute del suo registro e dinamiche più forti mentre il cantante di musica leggera avrà più sfumature dinamiche senza mai arrivare però alla potenza vocale richiesta al cantante lirico perché saranno il microfono e l’amplificazione a bilanciare l’equilibrio con lo spazio e gli altri strumenti.

Il cantante lirico avrà a disposizione un’estensione vocale maggiore verso gli acuti, mentre il cantante di musica leggera trasporrà l’estensione in una zona più centrale sfruttando maggiormente un registro più grave.