GLI ARMONICI DELLA VOCE
Può capitare a chi studia canto di sentirsi dire che la sua voce sia priva di armonici.
Ma cosa vuol dire?
Spesso un insegnante di canto lirico, quando parla di carenza di armonici nella voce di un allievo, intende sottolineare la necessità di avere un suono più ricco che possa superare con facilità l’orchestra.
Una visione scientifica
In realtà gli armonici sono un elemento fondamentale di ogni suono che c’è intorno a noi.
Il suono si propaga nello spazio sotto forma di onda a prescindere dalla sua complessità.
Questa complessità è dovuta ad una somma di parti, chiamate parziali, che ne caratterizzano l’essenza.
Queste parziali sono in ordine casuale nel caso di un suono non intonato, mentre sono in una precisa progressione matematica nei suoni intonati.
Gli armonici nella voce
Anche nella voce dunque sono presenti i suoni armonici e caratterizzano fortemente il suo timbro.
Persino le vocali che noi pronunciamo dipendono da questa variazione, si chiamano infatti formanti vocaliche.
La vocale A è quella più ricca di armonici, mentre la U quella più povera.
Gli armonici, oltre a determinare queste differenze, ci fanno percepire il colore della voce.
Anche ad esempio il suono nasale è una variazione di queste condizioni!
Il canto difonico o canto armonico
Mentre nella vita quotidiana non facciamo caso a queste differenze e siamo abituati a sentire un unico suono nella sua interezza, ci sono tecniche specifiche che possono far emergere alcuni suoni armonici rispetto ad altri, facendo sentire nettamente la produzione di due suoni contemporaneamente!
Queste tecniche, che vengono praticate da secoli in alcune culture extra-europee, sono da relativamente poco conosciute e praticate anche nella musica occidentale e riescono, attraverso un utilizzo particolare della respirazione, della lingua e delle labbra a creare delle vere e proprie melodie sopra un “pedale” che sarà la fondamentale del suono che stiamo andando a cantare.