LA MUSICA E LA BOMBA ATOMICA
Trenodia per le vittime di Hiroshima
Trenodia per le vittime di Hiroshima è un brano del 1961 di Krzysztof Penderecki.
E’ una composizione per soli strumenti ad arco, un intenso brano dove, in nemmeno 10 minuti, si riesce a vivere l’orrore e la disperazione di quell’avvenimento.
Infatti, Penderecki, riesce magistralmente a catapultare l’ascoltatore in un’atmosfera intensa e drammatica che riesce a toccare profondamente gli animi grazie alla massa sonora di un’orchestra di 52 archi, tra violini, viole, violoncelli e contrabbassi.
Il termine trenodia deriva da thrênoi, termine greco che indicava i canti funebri dell’antica Grecia e sia il nome che, poi, l’ascolto del brano, ci fanno comprendere pienamente l’intenzione musicale dietro di esso.
Con questo brano Penderecki ottenne il terzo posto al Concorso Grzegorz Fitelberg.
Lo stile
La scrittura non è tradizionale, ad esempio la divisione in battute non esiste, e gli episodi, affidati agli strumenti vengono contati in secondi (una pratica che nella musica del Novecento e contemporanea viene usata frequentemente).
La composizione è piena di effetti molto particolari che riescono a trasmettere molto bene l’idea poetica del compositore.
Gli effetti
Ci sono molti cluster, cioè note molto vicine tra loro suonate contemporaneamente che trasmettono una sensazione di stridore e dissonanza.
La scrittura è anche ricca di glissando, cioè di passaggi scivolati tra due note.
Questi due effetti danno un senso di profonda tensione che viene aumentata anche dall’utilizzo di tecniche estese che cambiano molto il timbro degli archi.