Il CIRCOLO DELLE QUINTE
Parlando di teoria musicale, vi è un sistema di conteggio, raffigurabile graficamente e chiamato circolo delle quinte, il quale serve a determinare le alterazioni che si devono applicare nell’esecuzione delle varie scale e tonalità maggiori e minori, al fine di renderle tutte coerenti, strutturate e riconoscibili.
Approfondiamo il tutto!
Le scale maggiori
Come è noto, la scala diatonica è una successione di sette note aventi la seguente successione intervallare fra i gradi che la compongono: tono, tono, semitono, tono, tono, tono, semitono.
Escludendo i suoni omologhi, avremo dodici possibili scale maggiori (tutte con la medesima successione sopra esposta) e di conseguenza altrettante scale e tonalità maggiori (e relative minori: queste ultime si calcolano dal sesto grado di una data scala maggiore).
Con questo sistema di conteggio parleremo di scale, alle quali corrispondono le relative tonalità. Per chi non conoscesse la differenza fra questi due “elementi” consigliamo di leggere la relativa spiegazione cliccando qua.
Il circolo delle quinte: cosa rappresenta
La rappresentazione grafica del circolo delle quinte esprime tutte le possibili tonalità e il rapporto tra di esse, determinando la necessità delle alterazioni “in chiave” (cioè “fisse”) calcolate secondo una progressione crescente di diesis e di bemolli.
La costruzione di questo schema comincia dalla tonica DO, la cui scala maggiore non contiene nessuna alterazione: alla sua destra, una quinta giusta sopra, troviamo la scala di SOL che richiede un diesis in armatura di chiave (il FA#), poi in successione RE che richiederà due diesis (FA# – DO#), e così via fino alla scala di FA# maggiore che richiederà sette diesis, cioè l’alterazione di tutte le note della scala stessa.
In altre parole, lo schema continua progressivamente per quinte giuste (intervallo di quinta e di 3 toni e mezzo) incrementando l’armatura di chiave di un diesis per volta ad ogni passaggio.
Alla sinistra della tonalità di DO iniziale, troviamo la progressione dei bemolli che si sviluppa secondo quinte giuste discendenti: troveremo così inizialmente la scala di FA maggiore la richiederà un bemolle (SIb), poi la scala di SI bemolle maggiore che ne richiederà due (SIb – MIb) e così via: ovviamente anche in questo caso i bemolli facenti parte dell’armatura di chiave si incrementano gradualmente ad ogni successivo passaggio.
Le successioni dei diesis e dei bemolli da incrementarsi ad ogni passaggio di quinta in quinta giusta come sopra descritto, sono le seguenti:
diesis: FA – DO – SOL – RE – LA – MI – SI
bemolli: SI – MI – LA – RE – SOL – DO – FA
Nota bene: la due successioni sono ad ordine inverso.
Ad ogni scala maggiore corrisponde una scala minore, la quale richiederà, in armatura di chiave, le stesse alterazioni della sua relativa maggiore (più altre alterazioni specifiche per le tre varie tipologie di scale minori, come descritto in un apposito articolo che è possibile leggere cliccando qua).
La tonica (primo grado) di una scala minore, come già detto corrisponde al sesto grado della sua relativa maggiore, oppure, scendendo di una terza minore, sempre partendo dalla tonica della scala maggiore di riferimento.