LA RIFORMA DI GUCK E CALZABIGI
L’opera nel corso dei secoli ha subito profonde variazioni dovute soprattutto al cambio di estetica che lo scorrere del tempo porta inevitabilmente con sé.
Il teatro musicale quindi subisce anche i mutamenti che la cultura occidentale ha avuto nel corso dei secoli, ma rimane una delle più longeve e più apprezzate forme musicali.
L’opera lirica prima di Gluck e Calzabigi
Nonostante l’opera sia nata in fortissimo legame con il libretto e la drammaturgia, durante il Settecento, il virtuosismo dei cantanti e la grande predilezione che il pubblico rivolgeva verso la “meraviglia” e lo stupore delle prodezze vocali, fanno perdere di vista il senso dell’opera stessa.
Le arie venivano ornate in modo sempre più virtuosistico e spesso questo portava alla perdita, sia del senso del testo, ma anche dell’atmosfera generale dell’aria. Inoltre i cantanti usavano spesso togliere, aggiungere o sostituire arie per favorire l’ostentazione e l’esaltazione delle proprie abilità vocali.
Dobbiamo infatti immaginare che i cantanti competessero molto fra loro per dar sfoggio di sé!
Addirittura se un cantante molto famoso aveva un numero inferiore di arie rispetto ad un altro potevano crearsi momenti di vera tensione!
Questa dimensione porta gli intellettuali e i musicisti a cercare nuove forme più legate al senso estetico del teatro musicale, tutto ciò avviene attraverso riforme tra cui una delle più famose è quella di Gluck e Calzabigi.
Christoph Willbald Gluck
Gluck nacque nel 1714 e morì nel 1787.
Fu un importantissimo compositore famoso soprattutto per le sue opere.
Fra queste sicuramente sono estremamente importanti Orfeo ed Euridice e Alceste.
Scrisse però anche molti balletti.
La sua autorevolezza nel suo tempo fu enorme ma influenzò moltissimo anche numerosi compositori sia contemporanei che successivi, tra cui anche Wagner.
Ranieri Simone Francesco Maria de’ Calzabigi
Conosciuto più semplicemente come Ranieri de’Calzabizi nacque nel 1714 e morì nel 1795.
Fu un poeta e librettista italiano attivo in molte parti d’Europa, non solo come scrittore, ma anche come studioso.
Scrisse per Gluck i libretti per le opere Orfeo ed Euridice, Alceste e Paride ed Elena.