LE TRIADI (ACCORDI MUSICALI): TIPOLOGIE E RIVOLTI

di Luca Valsecchi

Come si costruisce una triade?

Quali tipologie esistono?

Cos’è un rivolto?

Questo ed altri interrogativi troveranno risposta in questo articolo!

Sono il M° Luca Valsecchi, titolare del blog “Articoli Formativi Musicali” che stai consultando: centinaia di articoli scritti da Musicisti Professionisti. Condividili per promuovere la vera Cultura Musicale.

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Tipologie delle triadi

Per “accordo” si intende la scrittura e relativa esecuzione simultanea di più note (minimo 3), le quali devono essere sovrapposte l’un l’altra a distanza di terza. A seconda della loro tipologia intervallare, si determinano le varie tipologie di accordi.

Relativamente alle triadi (accordi di tre suoni) ed alle quattro possibili combinazioni di terze sovrapposte, si determinano quattro tipologie di triade:

triade maggiore: terza maggiore + terza minore

triade minore: terza minore + terza maggiore

triade eccedente: terza maggiore + terza maggiore

triade diminuita: terza minore + terza minore

Rivolti delle triadi

La triade può essere data in tre stati:

stato fondamentale: quando nel basso vi è la nota che da il nome all’accordo

stato di primo rivolto: quando nel basso vi è la terza dell’accordo

stato di secondo rivolto: quando nel basso vi è la quinta dell’accordo

Nota bene: le posizioni melodiche di terza, quinta e ottava non determinano in nessun modo lo stato dell’accordo, stabilito unicamente dal basso.

Importanza degli accordi nell’analisi armonica

Gli accordi sono di fondamentale importanza; non tanto (e non solo) per la loro esecuzione in quanto tale, prassi perlopiù riconducibile alla musica leggera, quanto per poter effettuare l’analisi armonica di ogni genere di composizione musicale, a partire dalla musica colta.

Ben raramente troveremo infatti accordi scritti in modo così esplicito; al contrario la complessità di scrittura musicale che possiamo con facilità richiamare alla mente, pensando alle grandi partiture orchestrali, potrà essere analizzata armonicamente, effettuando una ragionata operazione analitica, il cui scopo sarà quello di individuare, nella più o meno fitta tessitura contrappuntistica, le “note cardine”.

Esse, “raccolte” e appunto riordinate per terze (operazione da effettuarsi perlopiù nella nostra mente, giacché molto raramente saranno “presentate” in forma accordale, come già detto), ci permetteranno di determinare le singole armonie, le cui concatenazioni determineranno il percorso armonico della composizione oggetto di analisi.