L’INTERSCAMBIO MODALE
Se non si conoscono i vari procedimenti armonici – compositivi, la composizione musicale può risultare scontata e ripetitiva.
Come possiamo arricchire un brano, utilizzando armonie non appartenenti alla tonalità d’impianto?
Fra le altre, ci aiuta la risorsa dell’interscambio modale.
Vediamo in cosa consiste!
Tonalità maggiore e minore
Il sistema musicale moderno si basa principalmente sul concetto di tonalità, sistema che si affermò durante il 1700, divenendo uno standard organizzativo della musica moderna.
Il sistema tonale è basato su due modi, il maggiore e il minore, condensando su di essi gli otto modi antichi (quattro autentici e quattro plagali). La modalità comunque non scomparve mai del tutto, ma divenne una risorsa che si affiancò al nuovo sistema temperato, il quale prese il sopravvento, divenendo il modello di riferimento utilizzato ancora oggi.
Come sappiamo, la tonalità organizza i suoni e gli accordi in maniera gerarchica rispetto a una tonica principale: è possibile ottenere dodici tonalità maggiori e dodici tonalità minori (escludendo le omologhe).
Il sistema tonale con le sue alterazioni, viene espresso attraverso il circolo delle quinte, già trattato in un apposito articolo che è possibile leggere cliccando qua. La sua conoscenza approfondita, è indispensabile per proseguire con l’argomento trattato nel presente articolo.
Nello schema, osserviamo la costruzione delle triadi sui gradi della scala di DO maggiore e della sua relativa LA minore naturale.
Tonalità relative e parallele
Come ci insegna il circolo delle quinte, ogni tonalità maggiore ha una relativa minore che nasce dal suo sesto grado, ma anche una tonalità parallela con la sua stessa fondamentale: in altre parole DO minore è la tonalità parallela di DO maggiore.
Come si realizza l’interscambio tra i modi?