A COSA SERVE IL METRONOMO?
Quando si studia musica e si è alle prime armi si è spesso convinti che la musica sia da eseguirsi scrupolosamente “a tempo” (espressione già errata visto che il tempo è una cosa e la velocità, più o meno regolare, un’altra) e che andare “fuori metronomo”, sia un errore da evitare come la peste.
Convinzione che può portare a tutto tranne che a diventare Musicisti, esattamente come chi studia armonia è quasi sempre convinto/a di come le regole siano fatte per essere seguite e che il contrario porti a commettere “errori”: tutte assurdità indicibili di chi non ha capito nulla della Musica ed ancora meno dello Studio della Musica.
Per quanto riguarda il senso delle regole dell’armonia, invito caldamente a leggere questo mio articolo cliccando qua
Ed ora occupiamoci del metronomo.
Un Musicista è chiamato ad eseguire la Musica come un robot?
Imparare ad eseguire la musica ad una velocità costante, è ovviamente di fondamentale importanza, arrivando così, dopo anni di duro studio s’intende, ad acquisire questa capacità.
Guarda caso, una composizione musicale sarà da suonare in tutti i modi possibili e immaginabili, ma certamente NON come se fossimo dei robot.
Avrete sentito parlare dell’agogica musicale, delle varie indicazioni espressive e dell’interpretazione, cioè di tutti quegli “accorgimenti” che portano la Musica a “vivere di vita propria”, a “respirare”, e quindi a muoversi e ricrearsi ogni volta come nuova: tutto il contrario di un metronomo robotizzato!
Indicazione metronomica sullo spartito
L’indicazione della velocità metronomica è spesso riportata sulla partitura dallo stesso compositore in due modalità differenti:
nella musica classica – strumentale vengono indicati gli andamenti musicali (Adagio, Andante, Allegro, Allegretto ecc.), i quali sono delle categorie indicative all’interno di cui ci si può “muovere” più o meno liberamente (es. Moderato 80 / 100 BPM – Battiti Per Minuto), tenendo conto della propria interpretazione, ma anche nel rispetto dello stile compositivo del singolo Autore, oltre al fatto di come gli stessi andamenti siano suscettibili di significative variazioni a seconda della “fonte metronomica”. Non vi è quindi nulla di assoluto e il margine di tolleranza è significativo.
Per questi motivi, i Compositori che vogliono essere più precisi, indicano l’esatta velocità di esecuzione desiderata, assegnando all’inizio del brano e ogni qualvolta la velocità e il tempo lo richiedessero, un’indicazione costituita dalla velocità metronomica associata alla semiminima, alla croma, alla minima puntata, ecc.
Nella musica leggera è prassi consolidata la seconda opzione descritta.