LA MICROFONAZIONE NELLO STUDIO DI REGISTRAZIONE
di Andrea Balzani
Il settaggio dei microfoni in studio è un processo delicato e fondamentale per la ripresa del suono e può influire sulla qualità del segnale d’ingresso, condizionando anche la fase di editing e di missaggio.
Devono pertanto essere di ottima qualità e con una resa di massimo livello per ottenere un risultato eccellente.
Tecniche di microfonazione in Studio Recording
E’ necessario chiarire bene cosa sia un microfono:
si tratta di un apparecchio formato da un diaframma sottilissimo, contenuto all’interno della capsula. Esso vibra in risposta all’onda sonora che lo attraversa, fungendo così da trasduttore, ossia converte il suono in energia elettrica.
I microfoni possono essere di varie tipologie. Quelli utilizzati in studio di registrazione, sono generalmente del tipo “a condensatore”:
è formato appunto dal condensatore (o “capacitore”), composto da due lamine di metallo, separate da uno spazio dove passa l’aria, permettendo così la formazione di un campo elettrostatico.
I microfoni di questo tipo sono più sensibili e permettono una maggiore fedeltà e ripresa del segnale audio.
A seconda del tipo di strumento e acustica di sala, la figura polare di ripresa di un microfono può possedere varie denominazioni:
unidirezionale (rivolto in una sola direzione nel caso di un solo strumento), bidirezionale (rivolto in due direzioni, può essere utile per registrare due strumenti diversi oppure due voci, per esempio un duetto) e omnidirezionale (rivolto in tutte le direzioni, si applica generalmente per un organico numeroso come una grande orchestra sinfonica).