PIANISTA PROFESSIONISTA: INDICAZIONI PER DIVENTARLO

di  Maria Rosaria Rossi

Tra luoghi comuni ed informazioni vaghe, ad oggi chi decide di studiare il pianoforte con la prospettiva di diventare un professionista, spesso brancola nel buio.

Abbiamo qui delineato alcune delle scelte principali da operare per aumentare le possibilità di fare carriera.

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Quando iniziare a studiare il pianoforte

È bene ricordare che, come per ogni attività, un inizio precoce costituisce un vantaggio.

È consigliabile iniziare a studiare il pianoforte tra i cinque e i dieci anni; chi intraprende il percorso in età più avanzata non è certo da scoraggiare, ma va ricordato che l’impegno da impiegare è estremo, poiché nei tempi moderni si è radicata la consuetudine di favorire una brillante carriera concertistica solo ad interpreti estremamente giovani.

Ne è segno evidente l’abbassamento drastico d’età dei vincitori dei maggiori concorsi pianistici.

La scelta del Maestro

È naturale che un bambino non inizi gli studi nella prospettiva di fare carriera, dunque sta ai genitori valutare la formazione giovanile come un vero e proprio investimento per il futuro. Ciò significa in primo luogo non rimandare l’acquisto del pianoforte, costringendo i piccoli pianisti a suonare una volta a settimana a lezione dal Maestro.

In secondo luogo, sarebbe indicato selezionare da subito i migliori insegnanti: nella scelta va tenuto a mente che un ottimo Maestro per un allievo di cinque anni non sempre è adeguato anche quando si avanza negli studi.

Giunti ai dieci-dodici anni si potrebbero valutare i trascorsi del docente ed eventualmente indirizzare i ragazzi verso Maestri che hanno formato concertisti di fama.

Le Masterclass

Talvolta non è necessario cambiare Maestro, destabilizzando la propria emotività ed il percorso di studio.

Per avere stimoli nuovi, sarebbe più indicato partecipare a Masterclass, ossia lezioni sporadiche con Maestri stimati che possono dare spunti di riflessione sulla tecnica e sull’interpretazione.

Essendo lezioni eccezionali, generalmente articolate al massimo in sette giorni, alle Masterclass si preferisce far ascoltare brani che sono praticamente pronti per essere eseguiti in pubblico. Questo perché in poco tempo è più sensato lavorare sull’interpretazione che su aspetti pratici che si possono risolvere autonomamente.

I concorsi pianistici

Sebbene l’arte musicale, come ogni arte, renda soggettivo l’apprezzamento di una certa esecuzione piuttosto che di un’altra, è comunque fondamentale partecipare a concorsi pianistici se si desidera iniziare una carriera concertistica.

Oltre a partire da piccoli concorsi all’inizio degli studi, bisognerebbe avere un’idea orientativa di quali sono i maggiori concorsi in Italia e all’Estero, valutando i termini massimi di partecipazione. Molti di essi danno la possibilità di prendervi parte solo entro il compimento di una certa età.

Chi termina gli studi in Conservatorio col massimo dei voti può partecipare entro un anno dalla laurea al celebre Premio Venezia.

Il lavoro del pianista

Al di là della carriera come concertista solista, generalmente il pianista ha minori sbocchi lavorativi degli altri strumentisti poiché la possibilità di suonare nelle orchestre è estremamente rara: il pianoforte infatti non è parte dell’organico orchestrale tradizionale.

Tuttavia il mondo lirico-sinfonico non è del tutto precluso: una buona conoscenza dell’armonia e delle eccellenti qualità di lettura dello spartito possono aprire le porte sul mondo del teatro, come maestro collaboratore per il balletto o per l’opera.

Il pianista professionista può inoltre dedicarsi alla musica da camera come parte di una formazione stabile con altri strumenti.

Insegnare il pianoforte

La strada dell’insegnamento è tendenzialmente parte integrante della vita di ogni musicista ormai esperto.

Ad esclusione dei concertisti che organizzano tournée molto fitte, tutti i musicisti dedicano una diversa percentuale del proprio tempo alla docenza in base alle proprie esigenze lavorative ed economiche.

Curiosità

Prima della riforma dei Conservatori avvenuta con la legge 508/1999, era possibile entrare in Conservatorio entro il compimento dei quindici anni di età, iscrivendosi direttamente ad un anno superiore al primo, se la commissione esaminatrice lo indicava.

L’ordinamento era articolato in dieci anni con esami di passaggio annuali, il compimento inferiore al quinto anno ed il compimento medio all’ottavo. Le votazioni erano espresse in decimi.

Era abbastanza comune conseguire il Diploma di Vecchio Ordinamento entro i diciotto anni, ma alcuni musicisti particolarmente prodigiosi anticipavano addirittura i tempi, come Aldo Ciccolini che si è diplomato a soli quindici anni.

Attualmente il Diploma Accademico di I Livello è equiparato ad una laurea triennale, dunque l’accesso è vincolato alla presentazione del diploma di maturità prima della fine degli studi.

Dunque sarebbe addirittura svantaggioso iscriversi prima dei quindici anni, considerando il conseguimento della maturità entro i tre anni successivi.